lunedì 27 aprile 2015


Il regno di Pippi Pede




Nel frattempo siamo riusciti ad individuare il proprietario del giardino che ci ha incuriosito tanto durante una delle nostre passeggiate. Il 20 aprile l'abbiamo incontrato proprio lì, in quel luogo che custodisce oggetti di vario tipo. Per Pippi Pede, ottantenne camionista in pensione che trasportava durante il suo lavoro pietre e materiale edilizio, non esistono rifiuti. L'oggetto usato appartiene per lui alle "cose antiche" che li piacciono tanto e che sono presenti ovunque nel suo giardino. Anche se per questo litiga spesso con i suoi due figli, dice più volte, sorridendo.
Possiede persino uno specchio per le allodole che usava già suo padre, da cacciatore. Sulla foto qui sotto lo si vede - dove ci sono i cerchi incisi nel legno c'erano una volta specchi o inserti di madreperla che dovevano attirare gli uccelli.




giovedì 23 aprile 2015

incontro del 24 aprile

Cari tutti , l'incontro previsto per venerdi è rimandato a data da definire. Domani abbiamo un incontro tecnico con Aldo Costa del comune per definire aspetti fondamentali per il progetto a presto

martedì 14 aprile 2015

Sabato 11 aprile - incontro con la 
Scuola di Paesologia di Franco Arminio

(F.Arminio - vedi le
altre foto in "immagini")

Una passeggiata insieme a Franco Arminio (scrittore, poeta e paesologo) e Mauro Marino (operatore culturale e giornalista) dalla biblioteca di Vignacastrisi fino all' anfiteatro del fitodepuratore di Castro. Riflessioni, dialoghi e le parole del poeta Antonio Verri, scelte e lette da Mauro Marino.


giovedì 2 aprile 2015


Piccolo racconto ed un'idea.




Lunedì, 30 marzo, abbiamo fatto una prima passeggiata insieme(vedi le altre foto nella sezione "immagini"), e vorrei velocemente condividere un'idea al proposito. La passeggiata portava dal Liceo artistico alla discarica sulla strada per Botrugno (la potete vedere sulle foto in "immagini" - è la discarica delle "pupe"). Noi di Starter avevamo fatto la stessa strada già varie volte in macchina, ma solo facendola a piedi si vedeva che, in modo più o meno nascosto, la gente aveva depositato rifiuti proprio lungo la strada - dietro dei muri, dentro un giardino abbandonato, nell'erba, sotto i cespugli. Abbiamo tirato fuori da un mucchietto di rifiuti dei profili di alluminio nuovi, ancora nel loro involucro originale, e una vecchia scopa che Fernando avrebbe utilizzato per un' opera sua. Le abbiamo messe sul ciglio della strada per recuperarle al nostro ritorno dalla discarica dove eravamo diretti. Solo che al ritorno non c'erano più.
Non poteva esserci prova più bella ed immediata per l'ipotesi che le cose (e il loro valore) cambiano quando cambia lo sguardo su di loro, quando chi le guarda ha cambiato prospettiva. 
Quel che uno butta può servire all'altro.

Mi immagino tutti i rifiuti di quella strada in una lunga fila sul suo ciglio, come se fosse un mercato. O un museo. Messi in mostra, puliti o almeno ordinati, minuziosamente esposti su tavoli o scaffali come relitti di una civilizzazione. 
Una lunga fila-mostra.
Fila-mercato.
Per un giorno.
Che permette a chi ha depositato gli oggetti di guardarle nuovamente, forse di riconoscerle, e a chi passa di prendersene qualcuno. Di riparare qualche oggetto.
O di creare uno nuovo da due, tre, quattro pezzi vecchi.